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cucinio:  toc toc dei gusci delle vongole battuti sul lavello di acciaio, si prende una vongola per volta e, di taglio, si batte leggermente sul piano del lavello, se esce sabbia la vongola si butta. Poi il rumore delle vongole che si aprono in padella, ricorda il rumore che si sente quando si cammina sulla ghiaia.

Questo piatto è un ricordo di Atrani con la sua fantastica piazzetta, uno dei gioielli della Costiera Amalfitana. Tappa di ritorno da un giro in Sicilia, due del pomeriggio immersi nell’estate vera quella del sud in cui l’aria sembra avere una sua consistenza, sembra pesare di più! Nella piazza poche persone: gli atranesi camminano all’ombra lungo i muri veloci per raggiungere rapidamente la meta. I turisti camminano al sole, con lentezza, affaticati e un po’ sudati con grandi cappelli di paglia che tolgono in continuazione per sventagliarsi e continuano a catturare immagini di viuzze, scorci di paesaggio, bambini che giocano. Pochi rumori, un leggero brusio in piazzetta, il rumore dell’acqua di una fontana. Noi a tavola sotto i portici ci lasciamo pervadere dal caldo, da quest’atmosfera sospesa e ovattata e piacevolmente chiacchieriamo con il cuoco che rientra in cucina solo quando è indispensabile perché il caldo non consente lunghe soste vicino ai fornelli. Comunque anche se cucinata a rate la pasta che ci ha servito, era ottima. Ho voluto rifarla ed è venuta bene!

  • Tempo: 1ora (più 1 ora per tenere a bagno le vongole)
  • Difficoltà: semplice
  • Occasione: tutte
  • Persone: 4
  • Stagione: estate

Ingredienti
280 g orecchiette
1 Kg vongole veraci
200 g (circa) pomodori freschi
2 patate (circa 150 g)
2 cucchiai olio di oliva extravergine
1 spicchio aglio
50 cc vino bianco secco
sale, pepe prezzemolo q.b.

Preparazione
Tenere a bagno le vongole in acqua e sale (in un litro di acqua due cucchiai di sale fino) per circa 1 ora. Poi, una per una, batterle leggermente, di taglio, sul piano del lavello. Se dopo aver battuto la vongola si vede sabbia sul piano la vongola si butta. E’ un lavoro di pazienza ma vale la pena farlo per non rovinare il piatto con la sabbia.
Preparare una padella di circa 30 cm di diametro, preferibilmente di alluminio, con olio e spicchio d’aglio spellato e tagliato a metà. Mettere la padella su fuoco vivace e far soffriggere l’aglio senza farlo colorire troppo. Appena l’aglio è imbiondito toglierlo dalla padella, versare le vongole e chiudere con un coperchio. Controllare dopo pochi minuti e girare in modo che si aprano tutte le vongole. In meno di 10 minuti saranno tutte aperte. Sfumare con il vino bianco.
Spellare i pomodori freschi e tagliarli in filetti, metterli in un padellino con pochissimo sale farli cuocere a fuoco moderato finché si appassiscono.
Sbucciare le patate e tagliarle a dadini di circa 1 cm.
Mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua salata per lessare la pasta. Aspettando che l’acqua bolla, sgusciare le vongole, lasciandone solo alcune intere per guarnire il piatto di portata. Mettere le vongole sgusciate nella padella e aggiungere i pomodori, assaggiare ed eventualmente aggiustare il sale.
Appena l’acqua bolle versare nella pentola le orecchiette e i dadini di patata. Tenere da parte un bicchiere di acqua della pasta e scolare pasta e patate due minuti prima che sia trascorso il tempo di cottura della pasta. Versare la pasta nella padella con le vongole e mettere sul fornello a fuoco vivace. Finire di cuocere la pasta in padella per 2-3 minuti, se si asciuga troppo aggiungere un po’ di acqua della pasta. Le orecchiette devono risultare ben amalgamate e cremose.

Presentazione
Profumare con foglie di prezzemolo tagliate in pezzi e mettere nel piatto di portata guarnendo con le vongole intere.

Strucolo Alfa

cucinio: bol,blo,bol… rumore di patate che bollono, poi “ccciack”  lo schiacciapatate spruzza il bollente contenuto, mi ricorda il suono finale di alcuni fuochi di artificio. Il suono della forchetta sulla spianatoia mentre si mischia l’uovo: non tintinna è come il suono della pialla sul legno.

Ho scoperto lo strucolo! Ogni scoperta va battezzata e quindi “Strucolo Alfa” perché ogni volta che lo faccio mi viene in mente Alfa. Stavamo mangiando un panino in pausa pranzo e parlavamo di cose buone da mangiare, vi capita? A me spesso; il mangiare stimola racconti di ricette, di ristoranti buoni, di piatti esotici… comunque torniamo al racconto della pausa pranzo. Alfa mi raccontava di un ottimo primo piatto che aveva mangiato il giorno prima, cucinato dalla sua mamma: “ …stende la pasta degli gnocchi di patate, ci sparge sopra un ripieno, arrotola la pasta su se stessa e mette a lessare questo rotolo… Fa un sugo di pomodoro con un profumo fantastico e ci condisce il rotolo di pasta”. Sembrava che invece del panino stesse assaporando ancora quel piatto, che sentisse ancora il profumo del sugo e la morbidezza della pasta, insomma il racconto faceva proprio venire la voglia di imparare a farlo e poi…mangiarlo!
Non l’ho fatto finché sfogliando un vecchio giornale ho trovato una rubrica di Vincenzo Buonassisi con la ricetta dello strucolo Goriziano. La leggo incuriosita dal nome strucolo che non conoscevo e mi rendo conto che era proprio il rotolo di Alfa! Provate anche voi: è buono buono!
Ah, dimenticavo: “strucolo” è termine friulano per indicare un rotolo di pasta con ripieno che può essere dolce o salato. Chi è Alfa? Un amico che sicuramente si riconoscerà ma chissà se ricorda quella pausa pranzo?!

  • Tempo: 2 ore
  • Difficoltà: complesso
  • Occasione: festiva
  • Persone: 8-10
  • Stagione: tutte (forse più piacevole in inverno)

Ingredienti
pasta: 1 kg patate rosse
300 g farina
1 uovo
1 cucchiaino sale

ripieno funghi: 700 g funghi coltivati scuri
350 g funghi porcini (il peso si riferisce a funghi congelati)
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
40 g cipolla rossa di Tropea
mezza carota
100 cc vino bianco secco
sale e pepe q.b.

ripieno di spinaci: 1,5 kg spinaci (il peso si riferisce a spinaci crudi)
30 g cipolla rossa di Tropea
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
20 g burro (o più se piace)
 

Preparazione
Ripieni:
Come ripieno di funghi utilizzo il sugo descritto in sugo di funghi eliminando il liquido in eccesso: io lo lascio nel colino per un po’ finché non risulta abbastanza asciutto.

Per il ripieno di spinaci: sciacquare gli spinaci e metterli in pentola estraendoli dall’acqua senza scolarli. Non aggiungere acqua, salare e cuocere a fuoco basso 5-10 minuti finché non appassiscono. Scolarli e passarli sotto un getto di acqua fredda, strizzarli con le mani per asciugarli bene. Tagliare gli spinaci in pezzi, io uso le forbici, e metterli da parte. In una padella mettere l’olio e la cipolla tagliata in piccoli pezzi e farla soffriggere su fuoco moderato senza farla scurire. Appena la cipolla inizia ad ammorbidirsi, aggiungere gli spinaci  e fare cuocere per circa 10 minuti su fuoco basso. Aggiungere il burro e se piace due cucchiai di parmigiano grattugiato e il pepe. Far cuocere finché si è asciugato il liquido.
Pasta:
Lessare le patate con tutta la buccia. Appena cotte spellarle ancora calde e passarle allo schiacciapatate. Mettere in una ciotola la farina e il sale e mescolare con una forchetta, lasciare da parte. Preparare la spianatoia e versarci le patate allargandole per farle freddare. Quando sono tiepide, versare anche la farina sulla spianatoia e mescolando patate e farina formare una fontana. Rompere l’uovo e metterlo nel centro della fontana, batterlo con una forchetta e lentamente amalgamarlo con la farina e le patate. Appena possibile impastare con le mani e quando l’impasto è ben amalgamato metterlo da parte. Preparare un rettangolo di carta da forno lungo circa 50 cm, larghezza quella della carta e appoggiarlo sulla spianatoia. Stendere l’impasto con il mattarello sopra la carta da forno a formare un rettangolo spesso circa 1 cm.
Stendere il ripieno sul rettangolo di pasta e arrotolare il rettangolo su se stesso aiutandosi con la carta da forno. La parte finale del rotolo si chiude con le dita cercando di sigillare per non far uscire il ripieno. Si incarta il rotolo nella carta da forno e si trasferisce con attenzione, si rompe facilmente, in una pentola che lo possa contenere: consiglio una pesciera o una teglia. Si riempie la pesciera di acqua e si mette sul fuoco. Si fa cuocere 20 minuti da quando l’acqua inizia a bollire. La pesciera è comoda perché il vassoio interno consente di estrarre facilmente lo strucolo dall’acqua ancora calda e farlo raffreddare su un tagliere. Si può comunque far raffreddare dentro l’acqua. Quando è freddo, consiglio di metterlo in frigo per almeno 12 ore, togliere la carta da forno e affettare lo strucolo in fette spesse (1-2 cm). Sistemare le fette in una teglia una accanto all’altra, condirle con parmigiano grattugiato e pezzetti di burro e mettere in forno a 200 °C per circa 10 minuto finché non si forma una crosticina dorata.

Presentazione
Si può servire con un ulteriore condimento: un cucchiaio di sugo pomodoro e basilico, io preferisco passato al frullatore per renderlo più cremoso.
Solito consiglio per la congelazione: ho provato a congelare sia lo strucolo intero che le fette già pronte nella teglia con buoni risultati. Lo strucolo congelato intero ha lo svantaggio che occorrono 5-6 ore per farlo scongelare prima di riuscire a tagliarlo in fette, quindi è più pratico congelarlo già nella teglia. Certo intero occupa meno spazio nel congelatore…i soliti pro e contro insomma.

Sugo di Funghi Andreanna

• Tempo: 1 ora
• Difficoltà: semplice
• Occasione: tutte
• Persone: 8-10 (se si usa come condimento per la pasta)
• Stagione: tutte

Ingredienti
700 g funghi coltivati scuri
350 g funghi porcini (il peso si riferisce a funghi congelati)
4 cucchiai di olio di oliva extravergine
40 g cipolla rossa di Tropea
30 g carota
100 cc vino bianco secco
sale e pepe q.b.
buccia di limone grattugiata (se piace)

Preparazione
Consiglio un tegame di 20 cm di diametro con i bordi alti circa 10 cm. Preparare i funghi coltivati: lavarli bene eliminando tutto il terriccio spazzolandoli sotto l’acqua, staccare i gambi dai cappelli e lasciarli in uno scolapasta ad asciugare. Spezzettare i funghi in pezzi molto piccoli: io uso le lame più grosse della grattugia, quelle per fare le carote julienne. Fare scongelare i funghi porcini, non del tutto, quanto basta per tagliarli bene in piccoli pezzi con il coltello. I porcini aggiungono il loro caratteristico aroma ma il sugo è buono anche se si utilizzano solo funghi coltivati. Tagliuzzare cipolla e carota in pezzi molto piccoli, metterli nel tegame con l’olio e soffriggerli per pochi minuti, senza farli dorare, finché si ammorbidiscono. Versare nel tegame il vino bianco, fare sfumare e poi aggiungere i funghi a pezzetti. Condire con sale, senza esagerare perché i funghi si ridurranno molto, coprire il tegame e fare cuocere a fuoco medio per circa 20 minuti. Dopo 10 minuti di cottura aggiustare il sale assaggiando, e aggiungere il pepe grattugiato. A cottura ultimata si può aggiungere un po’ di buccia grattugiata di limone se piace l’aroma.

Presentazione

Ottimo per le fettuccine all’uovo, si condiscono con questo sugo e una noce di burro. Buono anche con altri tipi di pasta.  Si può utilizzare come ripieno per crespelle, in questo caso utilizzare i funghi ben scolati.

Il sugo si può congelare con buoni risultati. Consiglio di non aggiungere il limone prima della congelazione: l’aroma cambia e diventa amaro.

cucinio: schiocco secco del guscio d’uovo quando si rompe, rumore di frullino che monta le uova. E’ difficile da descrivere ma chi ha impastato sa che la pasta spinta sulla spianatoia fa un particolare rumore, come bollicine che scoppiano. Poi il fruscio che si sente quando si sparge la farina sulla spianatoia.

Buona Pasqua! Sono a Bolsena, la Pasqua di fronte al lago sta per diventare tradizione e come ricetta tradizionale quest’anno ho fatto la pizza al formaggio umbra. Questa torta salata andrebbe mangiata a colazione con salame o capocollo. Per noi sarà l’antipasto pasquale con salame e uova sode: chissà se la mangeremo in giardino mentre Agnese cerca uova di cioccolato e regali che ogni anno i coniglietti di Bolsena nascondono sotto le ortensie per i bambini del lago?!
Ho letto un po’ di ricette tradizionali e riadattato le dosi: ho diminuito la quantità di formaggio mettendo più parmigiano che pecorino. Il formaggio e il pepe si dosano secondo il gusto. E’ divertente fare questa pizza, seguire la lenta lievitazione: mamma racconta che zia Giuseppina si alzava di notte per aggiungere farina al lievito, impastare di nuovo e rimettere tutto al caldo avvolto in coperte di lana per far crescere l’impasto! Certo richiede tempo, molte attenzioni ma quando vedi la pizza uscire dal forno altissima e color oro è una bella soddisfazione! Buona primavera a tutti!

  • Tempo:2 ore + la lievitazione (3 giorni)
  • Difficoltà: media
  • Occasione: festiva
  • Persone: 15 o più (viene una pizza da circa 1,5 kg)
  • Stagione: Pasqua (per tradizione), tutte le stagioni

Ingredienti
500 g farina tipo “0”
500 g farina tipo “00”
15 g lievito di birra
150 g parmigiano
50 g pecorino
5 uova
100 g strutto
100 cc olio
50 cc latte
125 cc yogurt
100 g ricotta
1 cucchiaino sale
pepe q.b.

Preparazione
1° giorno- Sciogliere in poca acqua tiepida 15 g di lievito di birra (circa mezzo panetto). Mettere in una ciotola 100 g di farina (tipo “0”) e mescolarla con il lievito sciolto, lasciare l’impasto abbastanza liquido. Coprire la ciotola con la pellicola o con un panno e riporla in un luogo tiepido al riparo da sbalzi di temperatura. Io la metto nel forno. Farla riposare tutta la notte.

2° giorno – La mattina riprendere la ciotola: l’impasto sarà lievitato e avrà l’aspetto di una pappetta con molte bolle. Aggiungere 50 g di farina (tipo “0”), impastare e rimettere di nuovo coperta a lievitare. La sera si aggiungono altri 50 di farina (tipo “0”) e si impasta di nuovo. Se l’impasto è troppo duro aggiungere acqua tiepida: deve avere sempre la consistenza di una pappetta.

3° giorno – Mattina: mescolare in una ciotola 600 g di farina (500 g tipo “00” e 100 g  farina tipo “0”), il sale, il pepe e i formaggi grattugiati. Tenere da parte 200 g di farina tipo “00”. Montare con il frullino, o con la forchetta 5 uova intere, l’olio, lo yogurt e lo strutto precedentemente sciolto (consiglio di non sostituire i grassi). Mescolare ricotta e latte schiacciando con una forchetta fino a ridurla in crema. Versare il misto di farina e formaggio in un piatto abbastanza grande dove poter mescolare tutto, creare la fontana nella quale versare le uova montate e la ricotta. Aggiungere anche la pappetta lasciata a lievitare dalla sera precedente. Impastare il tutto e se necessario aggiungere la farina tenuta da parte un po’ per volta controllando che la pasta non indurisca troppo. A volte non è necessario aggiungere tutta la farina, altre volte bisogna aggiungerne più di 200g, bisogna ottenere una pasta liscia ed elastica abbastanza morbida, più morbida della pasta del pane. Mettere l’impasto nella teglia riempiendola fino a metà altezza. Coprire la teglia con un panno, o con la pellicola e riporla di nuovo al riparo da sbalzi di temperatura a lievitare. Dopo circa 8 ore avrà raddoppiato il suo volume, spennellare la superficie con tuorlo d’uovo e infornare. Il forno a 200° (elettrico ventilato) e il tempo di cottura circa 1 ora. Dopo mezzora si può iniziare a controllare la cottura inserendo nella torta uno spiedino di acciaio: quando estraendolo, risulta asciutto la torta è cotta.
Se si vogliono fare delle torte piccole monoporzione, si possono utilizzare gli stampini in alluminio per muffin e si procede sempre riempiendoli fino a metà, facendoli lievitare, solo il tempo di cottura sarà ridotto.

Presentazione
Questa torta è per tradizione la pizza salata di Pasqua: per la colazione con salame o capocollo.

cucinio: il rumore del riso che cade nella pentola, un tintinnio argentino, mi ricorda il rumore delle bilie di vetro quando battono una contro l’altra. Verso il riso in una ciotola di plastica e… rumore diverso: simile a uno scroscio, al suono dei passi sulla ghiaia.

Un primo piatto classico di primavera reso leggermente frizzante dallo zenzero. I semi di papavero aromatizzano il risotto e danno anche un contributo visivo: così neri e sferici creano un bel contrasto con i grani chiari e  lunghi del riso.

  • Tempo: 1 ora e 15 minuti
  • Difficoltà: facile
  • Occasione: tutte
  • Persone: 4
  • Stagione: primavera

Ingredienti
240 g riso roma parboiled
600 g asparagi freschi
20-30 g cipolla rossa
3 cuccchiaini da tè di zenzero in polvere
1- 2 cucchiai semi di papavero
100 ml vino bianco secco
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
20-30 g parmigiano grattugiato
10 g burro (si può non mettere)
2 uova (per guarnire)
 

Preparazione

Preparare gli asparagi: togliere la parte legnosa del gambo, sciacquare gli asparagi, lessarli in acqua bollente salata. Scolarli e tagliarli in piccoli pezzi lasciando da parte una decina di punte intere per guarnire i piatti. Cuocere le uova sode, quando sono cotte sbriciolare con una forchetta i 2 tuorli e 1 albume. Far scaldare un litro di acqua in una pentola e tenerla sul fornello per avere acqua calda da aggiungere al riso durante la cottura. La pentola adatta per il risotto: una casseruola (20 cm diametro circa) con i bordi alti (circa 10 cm) e con fondo spesso. Mettere l’olio nella casseruola e far soffriggere la cipolla tagliata in piccoli pezzi. Appena la cipolla imbiondisce (attenzione a non farla scurire) aggiungere lo zenzero in polvere e i semi di papavero (se piacciono). Mescolare e appena si comincia a sentire l’aroma dello zenzero versare il riso, farlo tostare sempre mescolando, per due tre minuti, poi aggiungere acqua calda fino a coprire il riso. Far arrivare a ebollizione poi continuare a cuocere a fuoco moderato mescolando ogni tanto. Quando l’acqua si consuma aggiungerne altra, calda, poco per volta. Passati 5 minuti aggiungere il vino e le punte di asparagi spezzettate. Portare il riso a cottura continuando a mescolare e ad aggiungere acqua calda all’occorrenza. Ci vorranno ancora tra i 10 e i 15 minuti (dipende dal tipo di riso). Quando il riso è cotto aggiungere il parmigiano e, volendo, una noce di burro e continuare a mescolare finché assume una consistenza cremosa. E’ pronto!

Presentazione
Ottimo primo di primavera. Si può servire in una zuppiera: si guarnisce con le punte intere di asparagi e con le uova sbriciolate che fanno colore.

Ciambella di Alici

cucinio: rumore di acqua corrente: ci metto un po’ a sciacquare le alici una per una togliendo le piccole spinette rimaste. Sfrigolio di zucchine che cuociono in padella.

Ho provato questo timballo cercando un’alternativa alle alici in tortiera, mescolando sapori invernali ed estivi: il cavolo nero toscano e le zucchine. Il risultato mi è sembrato buono e anche gli assaggiatori di famiglia hanno gradito. Con pluriennale esperienza di “congelatrice” consiglio: il cavolo nero non perde né la sua consistenza né il sapore con la congelazione. Le zucchine le metto nel congelatore già soffritte e si mantengono benissimo. La descrizione della preparazione della ciambella di alici è venuta un po’ lunga, ma la preparazione è semplice e anche veloce soprattutto se si hanno le verdure già pronte nel fantastico congelatore!

• Tempo: 1ora e 15 minuti
• Difficoltà: semplice
• Occasione: tutte
• Persone: 4
• Stagione: tutte (con prodotti congelati)


Ingredienti
600 g alici
100 g cavolo nero (il peso si riferisce al cavolo già lessato)
300 g zucchine
pomodoro passato (poco circa 50 ml)
3 cucchiai olio di oliva extravergine
sale,pepe
teglia a ciambella 20 cm di diametro

Preparazione
Far scaldare il forno (elettrico ventilato) a 200 °C. Spinare le alici ( o meglio farle spinare in pescheria). Sciacquare le alici sotto acqua corrente togliendo la pinna sul dorso e le piccole spine che di solito restano sui lati.
Tagliare le zucchine a metà e poi a fettine sottili (circa 2 mm di spessore). Mettere 3 cucchiai di olio in una padella, di circa 24 cm di diametro, e fare scaldare sul fornello a fuoco vivace. Appena l’olio è caldo aggiungere le zucchine e farle rosolare. Quando sono ben rosolate girarle e farle rosolare ancora., quindi abbassare la fiamma e farle cuocere a fuoco moderato. Cuociono rapidamente, direi in 5 minuti, ma bisogna girarle spesso per evitare la bruciatura.
Il cavolo nero non è più di stagione quindi uso quello che ho preparato in inverno e congelato: di solito lo faccio bollire 5 minuti in acqua bollente salata, poi lo scolo, lo passo sotto un getto di acqua fredda e lo strizzo bene con le mani e lo congelo in porzioni. Tagliare in piccoli pezzi il cavolo nero lessato.
Preparare una teglia per ciambella di 20 cm di diametro: imburrare il fondo e i bordi e spolverizzare con pangrattato, far cadere il pangrattato in eccesso.
Mettere in una ciotola il pomodoro e condirlo con un pizzico di sale.
Quando tutti gli ingredienti sono pronti si può iniziare a preparare la ciambella: stendere le alici sul fondo della teglia in senso trasversale, diciamo allineate con i raggi del cerchio, in modo che le alici risalendo anche sul bordo creino una “scatola” da riempire. Condire le alici con un pizzico di sale e spolverizzarle con il pangrattato, quindi versare nella scatola il cavolo a pezzi. Sistemarlo con una forchetta, premendo delicatamente verso il fondo in modo che non si formino zone vuote. Condire con olio a filo e qualche cucchiaio di pomodoro, non molto, ho messo 3 cucchiai. Fare un secondo strato di alici, stavolta il verso non è importante basta che ricoprano lo strato con il cavolo. Quindi condire con sale e spolverizzare le alici con il pangrattato. Fare un terzo strato con le zucchine, condire con qualche cucchiaio di pomodoro, premere per evitare vuoti e continuare con l’ultimo strato di alici. Condire anche l’ultimo strato con sale, spolverizzare di pangrattato e versare olio a filo.
Infornare e far cuocere per circa 15 minuti. Trascorso questo tempo accendere il grill e far cuocere ancora 10 minuti controllando che le alici non si scuriscano troppo.
Estrarre le alici dal forno e lasciare raffreddare per almeno un quarto d’ora. Quindi capovolgere la teglia in un piatto.
Si può servire così o completare la doratura della ciambella infornandola di nuovo per 5 minuti con il grill acceso: acquista un colore dorato e le alici sono più croccanti.

Presentazione
E’ un buon secondo di pesce con contorno compreso.

Pizza di Patate Velma

cucinio: solo rumore di pentola che bolle per lessare le patate, per il resto preparazione silenziosa.

Quando in famiglia si parla di Pizza di Patate, automaticamente, ci si associa un nome: “la Velma”. Paese della nonna, vacanze estive. Ricordo mattinate lunghissime, il tempo dilatato dei bambini, caldo, aria di vacanza, un po’ di noia: l’arrivo della teglia era l’evento! Riaffiora alla memoria profumo di pepe e color giallo oro che sembrava ancora più giallo nella teglia nera, quelle teglie grandi per i forni a legna. Chissà se la Velma faceva la pizza di patate solo d’estate!? E chissà se la fa ancora? Comunque mi ha passato la ricetta ma non le dosi: lei si regola a occhio.
Ho fatto varie prove: le quantità che riporto mi hanno dato un buon risultato. La pizza di patate è venuta sottile, croccante, nera di pepe, gustosissima.

• Tempo: 45 minuti più 3 ore di lievitazione
• Difficoltà: facile
• Occasione: familiare – festiva
• Persone: 6
• Stagione: tutte

pizza di patate

Ingredienti
500 g patate
300 g farina
15 g lievito di birra (quasi mezzo panetto)
2 cucchiaini di sale

Preparazione
Lessare le patate con tutta la buccia. Spellarle ancora calde e schiacciarle rapidamente con lo schiacciapatate. In una ciotola piccola sciogliere il lievito di birra in poca acqua tiepida. Mettere la farina in una ciotola, il sale e mescolare, aggiungere le patate e intridere tutto con il lievito sciolto. Impastare bene con una forchetta e appena possibile con le mani. Aggiungere altra acqua tiepida se necessario. Lasciare l’impasto, coperto con un panno, a lievitare per almeno 2 ore. Preparare una teglia circa 30×40 stendendo un foglio di carta da forno sul fondo. Far scaldare il forno a 225 °C. Controllare la pasta e quando è bene gonfia versarla nella teglia e spanderla con le mani unte d’olio o con una spatola: non deve essere molto alta, meno di 1 cm. Spennellare la superficie con olio extravergine d’oliva e spolverare abbondantemente con pepe nero. Infornare e far cuocere circa 45 minuti controllando che non si scurisca troppo. Deve risultare ben cotta e croccante.

Presentazione
Si serve tagliata a pezzi, meglio se calda. Ottima con l’aperitivo.

cucinio:  rumore di coltello sul tagliere: tagliere di legno suono grave, di plastica suono diverso…un po’ ovattato. Sfrigolio di verdure che soffriggono, lo scroscio che fa il vino quando cade nel tegame caldo e rapidamente evapora con un buon profumo.

  • Tempo: 1 ora
  • Difficoltà: media
  • Occasione: familiare – festiva
  • Persone: 4
  • Stagione: tutte

involtino stuzzichino

Ingredienti
500 g fettine (pezza o rosa di bovino adulto)
100 g ricotta
250-300 g zucchine
50 g mortadella a fette
20 g carota
1 cucchiaino di zenzero in polvere
farina per infarinare
6 cucchiai olio extravergine d’oliva
sale q.b.
½ bicchiere di vino bianco

 

Preparazione
Lavare le zucchine, dopo avere eliminato le due punte, e tagliarle in pezzi molto piccoli (spessore 2 mm circa larghezza 5 mm). Pelare la carota, lavarla e ridurla in pezzi come le zucchine. Mettere una padella con 3 cucchiai d’olio su fuoco vivace, aggiungere lo zenzero in polvere e mescolarlo all’olio con un mestolo di legno. Dopo due o tre minuti, quando si comincia a sentire il profumo dello zenzero, si possono aggiungere le zucchine e le carote. Salare e far cuocere a fuoco vivace mescolando ogni tanto per non fare attaccare le verdure. Quando le zucchine sono ben rosolate, aggiungere 2 cucchiai di acqua e continuare la cottura a fuoco moderato per circa 10 minuti. Pulire le fettine eliminando le parti grasse esterne. Quindi tagliarle in pezzi di circa 6×10 cm, di solito preferisco fare pezzi triangolari (base 6, altezza 10). Salare i pezzi da entrambi i lati e lasciarli da parte in un piatto. Intanto preparare la ricotta in una ciotola e schiacciarla con una forchetta fino a renderla cremosa. Aggiungere le verdure cotte alla ricotta e amalgamare bene. Tagliare la mortadella in pezzi abbastanza grossi e aggiungerla al composto di ricotta.  Mettere su un tagliere due o tre pezzi di carne, spalmarli con la farcia senza arrivare fino al bordo, arrotolarli su se stessi iniziando ad arrotolare dalla base del triangolo. Fermare l’involtino con uno stecchino. Quando gli involtini sono tutti pronti si passano velocemente in un piatto con la  farina per infarinarli leggermente. Si prepara un tegame, dal bordo un po’ alto, con 3 cucchiai d’olio e si mette su fuoco vivace. Appena l’olio è caldo si mettono nel tegame gli involtini, si fanno rosolare girandoli con attenzione, quindi si aggiunge un mezzo bicchiere di vino bianco e con il mestolo si pulisce bene il fondo e i lati del tegame sui quali si attacca un po’ di farina. Si copre il tegame e si continua la cottura su fuoco moderato. Il tempo di cottura dipende dalla grandezza degli involtini. Con le dimensioni che consiglio in questa ricetta vengono involtini piuttosto piccoli che con una mezzora di cottura saranno ben cotti e abbastanza morbidi. Durante la cottura controllare che non si asciughino troppo e nel caso aggiungere acqua calda.
Si può usare anche la pentola a pressione.

Una variante venuta saporita: ho sostituito la mortadella con fette sottilissime di lardo di colonnata che si appoggiano sulla fettina prima di aggiungere il ripieno. Nel ripieno ho aggiunto circa 150 g di funghi coltivati cotti come per il Sugo di funghi, li ho mescolati al ripieno dopo averli ben scolati.

Presentazione
Secondo piatto sfizioso, gli involtini si servono cosparsi di sugo che risulta denso e abbondante. Se si vuole un sugo più liscio e cremoso togliere gli involtini dal tegame e frullare il sugo. Se si fanno molto piccoli è divertente mangiarli come stuzzichini direttamente dallo stecchino.

Tortine aroma di bosco

cucinio: poco rumore, solo il frullino per montare le uova. E nel silenzio si dà il via alla fantasia magari per inventare delle varianti…fatemi sapere le vostre.

  • Tempo: 45 minuti
  • Difficoltà: facile
  • Occasione: festiva e familiare
  • Persone: dose per circa 16 tortine
  • Stagione: tutte

Ingredienti:
300 g farina
150 g zucchero
1/2 bustina lievito in polvere
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di cannella
250 cl yogurt ai frutti di bosco
60 g burro
2 uova

Preparazione:
Riscaldare il forno (elettrico ventilato) a 200°C. Preparare circa 20 pirottini per muffin medi. Io inserisco i pirottini nella teglia da muffin.
Mettere in una ciotola la farina, lo zucchero, il lievito (passandolo con un colino da tè per evitare grumi), il sale e la cannella. Mescolare le polveri con una forchetta. Fondere il burro nel microonde o sul fornello. Mettere in un’altra ciotola le uova e montarle con il frullino, aggiungere il burro e lo yogurt e continuare a mescolare. Aggiungere poco a poco anche gli ingredienti in polvere e mescolare finché il tutto non è ben amalgamato. L’impasto risulta abbastanza morbido. Riempire i pirottini fino a 3/4 di altezza e infornare. Cuocere per 15-20 minuti, comunque è meglio verificare sempre la cottura: forare una tortina con uno spiedino metallico se questo fuoriesce bagnato, la cottura deve continuare. Quando la cottura è terminata far freddare le tortine nella teglia.

Presentazione:
Sono perfette con il tè, ma anche come spuntino di metà mattina. Alcune varianti le ho fatte cambiando l’aroma dello yogurt (alla fragola, alla banana) ma preferisco quelle ai frutti di bosco. Sono buone anche con  pezzi di frutta secca: nocciole e mandorle sminuzzate grossolanamente, meglio se tostate un po’ in forno prima di aggiungerle all’impasto.

Cucinio: rumore che fa la mollica di pane quando la strizzo nelle mani dopo averla bagnata nel latte. E’ difficile da descrivere: come un sibilo non troppo acuto…qualcosa come “fzzz”.
 
Profumano di limone, di mare, d’estate! Provatele, sono facili e ogni volta che le ho proposte sono sempre piaciute sia come antipasto che come secondo.

 

  • Tempo: 1 ora
  • Difficoltà: media
  • Occasione: familiare – festiva
  • Persone: 6
  • Stagione: tutte

 

Ingredienti
500 g pesce spada
100 g pane
200 cc latte
1 uovo
sale q.b.
pepe q.b.
1 limone non trattato
timo
200 g farina
1 cucchiaino di zenzero in polvere
olio extravergine d’oliva 

Preparazione
Tagliare il pesce spada in piccoli pezzi, meno di 1 cm di lato, raccogliere i pezzi in una ciotola. Mettere il pane in un piatto fondo con il latte e lasciarlo a bagno finché non si è ben ammorbidito. Io preferisco pane sciapo a fette o pane integrale e uso tutta la fetta, non solo la mollica, mi sembra che la crosta dia una consistenza piacevole. Schiacciare il pane con la forchetta per renderlo quasi una crema. Poi strizzarlo con le mani e metterlo nella ciotola con il pesce. Condire con sale, pepe, foglioline di timo e la buccia grattugiata del limone (io utilizzo la buccia di un limone intero e l’aroma è abbastanza forte, dosare a seconda del gusto). Battere l’uovo come per la frittata, aggiungerlo al pesce e mescolare bene. Mettere la farina in un piatto piano. Preparare una padella con olio, non troppo diciamo 3-4 mm di profondità. Aggiungere all’olio un cucchiaino di zenzero, mescolare e mettere la padella su fuoco vivace. Quando l’olio è caldo prendere una cucchiaiata di impasto e farlo cadere nel piatto con la farina, spolverare la farina sopra la crocchetta, prenderla delicatamente con le mani e farla rotolare da un palmo all’altro dandogli una forma affusolata. Metterla nell’olio caldo. Procedere con le altre crocchette, rapidamente fino a riempire la padella, mantenendole abbastanza lontane perché non si attacchino le une alle altre. Girarle con due posate per non romperle, sono molto morbide, e farle dorare da tutte le parti. Quando sono dorate metterle a scolare su uno scolafritto o su un foglio di carta da cucina. Sistemarle in una teglia da forno e infornarle in forno caldo (200°C elettrico ventilato). Farle cuocere per 10 minuti.
In alternativa si possono cuocere solo in olio, in questo caso la padella deve contenere parecchio olio in modo che le crocchette cuociano completamente immerse.

Presentazione
Sono un secondo di mare croccante e leggero. Si possono servire anche come sfizioso antipasto, in questo caso consiglio di diminuire le dimensioni: fare delle palline piccole come olive.
Si conservano bene congelate. Si possono congelare anche dopo la prima frittura e poi al momento di usarle si mettono nel forno ancora congelate aumentando un po’ il tempo di cottura.

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